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mercoledì 6 luglio 2011

SPERIAMO CHE QUALCUNO NON DIMENTICHI CHE NOVEGRO E' SEGRATE

Segrate, 5 luglio 2011 - Strada chiusa per lavori in corso e i negozianti rischiano il tracollo. È la nuova disavventura per gli abitanti di Novegro, un quartiere di frontiera sempre più bersagliato dai problemi che si ripercuotono a cascata da tutto il territorio circostante. Questa volta, nel mirino della protesta c’è la chiusura di via Corelli imposta da Milano. La circolazione è stata interrotta dai lavori di riparazione delle fognature fra il quartiere Ortica e via Corelli. Ma la chiusura al traffico dell’unica via che collega direttamente Novegro a Milano sta mettendo in ginocchio i commercianti del rione segratese.









«Su questa strada non passa più nessuno - afferma Enrico Bellucci, gestore di un distributore gpl -. In poche settimane ho perso l’80% di fatturato sul carburante venduto. Se gli affari continueranno a precipitare, sarò costretto a lasciare a casa due dipendenti. Sto cercando di capire se dovrò per forza licenziarli o se potrò sospendere il loro contratto per sei mesi, almeno fino alla riapertura della strada. È una situazione pesantissima». Non solo danni sulla fornitura di gpl, i clienti sono calati anche per il lavaggio auto: «Siamo passati da 5mila lavaggi al mese a non più di 1.500 - racconta Enzo Bellucci, titolare dell’attività insieme al padre Enrico -. Stiamo lavorando solo grazie alle convenzioni con gli autonoleggi dell’aeroporto, ma ora che è arrivata l’estate sposteranno il parco auto verso i luoghi di villeggiatura, così a noi rimarranno le briciole. Con via Corelli interrotta non potremo tirare avanti molto a lungo».







La chiusura dei cantieri è prevista in autunno, ma i novegrini temono i soliti imprevisti che potrebbero far slittare all’infinito la riapertura di via Corelli. «Abbiamo sempre lavorato con i pendolari diretti a Milano - dice Consuelo Cassoni, titolare di una panetteria -. La sera i muratori bergamaschi si fermavano durante il viaggio di rientro per comprare latte, pane e uno snack per il viaggio». Ma non solo: «Nell’ora di punta del mattino, davanti al nostro negozio c’era la fila di clienti - continua Sonia Caselli, panettiera -. I pendolari diretti a Milano si fermavano ad acquistare un pezzo di focaccia per lo spuntino e pane per il pranzo. Ora la strada è deserta, da qui non passa più nessuno».







Il fruttivendolo Antonio Fossanova aggiunge: «Il mio negozio è aperto dal ‘69 e in tanti anni di attività non era mai accaduto un calo di lavoro così pesante. Avrebbero potuto tenere aperto il transito a senso unico alternato, come era già accaduto alcuni anni fa». Entrate azzerate per tutti. «Ci stanno tagliando le gambe - racconta Mara Mantovani, titolare di un ristorante -. Il cartello che indica la chiusura della strada è all’inizio del quartiere, sulla vecchia Rivoltana, così nessuno si avventura fin qui. Riusciamo a malapena a sbarcare il lunario a pranzo con la clientela abituale, ma con il costo fisso del menù riusciamo solo a coprire le spese. Alla sera, il ristorante è completamente vuoto».







di Patrizia Tossi



dal giorno la martesana del 6/07/2011

1 commento:

Anonimo ha detto...

Parcheggi, parcheggi e parcheggi, fate qualcosa per i parcheggi... non si può più parcheggiare la sera e i WE! ho sentito gente urlare bestemmie (non io) per 1 parcheggio, l'altra sera in via Dante un NON residente ha parcheggiato sulle gialle e alla mia richiesta di togliersi perché dovevo parcheggiare io, mi sono sentito dire che lui doveva andare al ristorante... ovviamente non ho insistito oltre perché non si sa mai chi si ha di fronte e morire per un parcheggio mi sembra ancora inutile.