Il 22/12/2009 Bruno Rindone, ex Assessore all'Ecologia e all'Ambiente del Comune di Segrate, incontra una piccola delegazione di Segrate Domani per fare il punto della situazione di Segrate raccontandoci le sue opinioni e le esperienze vissute in questi mesi trascorsi al servizio della cittadinanza al fianco dell'amministrazione pubblica.
SD: Bruno, sei stato Assessore all'Ambiente ed all'Ecologia per più di un anno: come valuti il lavoro svolto?
BR: Il mio lavoro non è stato poi così importante, poichè ho potuto fare meno di quanto avrei voluto. Di certo la parte più nota ed evidente è stata la promozione della Raccolta Differenziata (che arriva oggi al 52% del totale) che ha portato il suo contributo e miglioramento alla gestione dei rifiuti. Ma sono finito in un ambiente in cui non si sa nulla di sostenibilità, e le decisioni sulle pianificazioni non sono prese in modo organico e tantomeno condiviso. Ad esempio alla prima seduta della giunta è stato presentato il PII sul Golfo Agricolo: prevedeva 40 costruzioni e un campo da golf. Il progetto non era stato condiviso con il PD, che per altro era molto debole e diviso al suo interno su questo punto. E' quindi successo che hanno prevalso in queste decisioni gli interessi economici privati. E' solo grazie alla mobilitazione pubblica che il progetto è (per ora) fermo.
SD: Eccoci subito su un punto caldissimo: il Golfo Agricolo. Cosa puoi raccontarci?
BR: A suo tempo il sindaco mi ingiunse di non partecipare all'assemblea cittadina organizzata da Stefano Volante sull'argomento per impedirmi di condividere coi cittadini la mia disapprovazione sul progetto di edificazione. Da quel momento mi fu chiaro che dietro tutte le iniziative del sindaco riguardo al Golfo Agricolo c'è sempre la mano di Cantoni, proprietario del terreno. A mio avviso gli 850.000 m2 del Golfo Agricolo sono alla base di una nuova concezione del vivere assieme, di prendersi cura dell'ambiente e del territorio. La cintura verde dei parchi attorno a Milano è davvero una delle poche cose che può collocare il nostro capoluogo al pari delle grandi metropoli europee, e Segrate è la cerniera tra questi parchi. Se si dovesse cementificare questa zona allora la cintura verde, che è un elemento fondamentale per il benessere e la salute dei nostri figli, verrebbe interrotta. E' questo a mio avviso il punto da cui dovrebbe partire ogni discussione in merito al destino del Golfo Agricolo.
Purtroppo però fino ad ora l'amministrazione del territorio di Segrate è stata affidata a persone che non sono in grado di valorizzarne le qualità. Non bisogna concedere appalti agli speculatori, bisogna investire in qualità, presentare un progetto alternativo. Il numero di costruzioni è sceso da 40 a 20 solo in seguito alla pressione della cittadinanza presente ad una Assemblea Pubblica. Questa sarebbe pianificazione del territorio? O è piuttosto improvvisazione?
Questo non vuol dire che non si possa costruire all'interno del Golfo Agricolo. Ad esempio se si facessero pochissime residenze signorili della più alta qualità, costruite in simbiosi col parco, si potrebbero vendere abitazioni da 10.000 euro/m2, e questo potrebbe appagare qualsiasi ingordo speculatore, preservando il Golfo Agricolo e la sua manutenzione. Non è nella quantità dei m2 costruiti che bisogna investire, ma nella qualità.
SD: Su questo punto c'è molta confusione. La proprietà (Cantoni) può però fare di quel terreno quello che vuole?
BR: Assolutamente NO! Chi parla dei diritti di Cantoni sul Golfo Agricolo non sa quello che dice, o è di parte o è parte in causa della speculazione ai danni dell'ambiente e dei cittadini. Va subito messo in chiaro nella maniera più categorica che Cantoni non ha alcun diritto per costruire su quel terreno se non, al più, un'azienda agricola poichè il Golfo Agricolo è appunto destinato all'agricoltura. Spetta esclusivamente al Comune decidere se e cosa si può costruire su quel terreno. Se questa destinazione d'uso cambierà è perchè ilComune ed il sindaco hanno preso questa decisione e se ne dovranno assumere le responsabilità. In secondo luogo poi, anche qualora la destinazione d'uso dovesse cambiare, spetta sempre al Comune approvare i singoli progetti che vengono presentati e decidere se conferire o meno la licenza edilizia, quindi è anche responsabile di cosa viene costruito su quell'area. Il famigerato campo da golf non si può considerare “verde a disposizione dei cittadini” per molti motivi, primo tra tutti non è pubblico. Il Comune dovrebbe innanzitutto chiedere al costruttore un progetto completo, che tenga conto di ogni aspetto e quindi approvarlo solo se incontra le necessità del territorio e dei cittadini (non solo quelle del costruttore) e, se quel progetto viene approvato, costringere il costruttore a rispettarlo.
SD: Ma quindi perchè il sindaco si fa tirare così tanto la giacchetta ?
BR: Alla fine, il discorso è purtroppo molto semplice: Cantoni è un pezzo grosso del PDL che ha partecipato aifinanziamenti per la campagna elettorale, e quindi preme sul nostro sindaco che è ben lieto di accontentarlo, in barba al verde ed al volere dei cittadini. Questo per incassare subito gli oneri di urbanizzazione, ma anche questa è una mossa sbagliata.
SD: In che senso è sbagliata?
BR: E' indice di miopia e di una grave mancanza di professionalità. E' sotto gli occhi di tutti quanti cantieri siano ora aperti a Segrate... e non si sa neppure se o quando mai verranno chiusi! Vedi ad esempio la storia del Progetto Santa Monica. Non sarebbe meglio chiudere quello prima di edificare altrove? Ma lì il progetto è diverso: i rallentamenti sono voluti, per far spostare la parte di edilizia convenzionata verso quella libera e commerciale.
Ma non è solo questo, il resto è incapacità, perchè ci vogliono delle capacità per poter guardare al futuro. Ad esempio l'attuale amministrazione non ha considerato che costruire più case significa anche avere più auto, e quindi dover adeguare le strade e dover fornire più servizi al numero crescente di abitanti. Tutte cose non considerate, e già a Segrate ci sono interi quartieri che lamentano questi problemi. L'esperienza non insegna? Questa è la dimostrazione che l'amministrazione non ha la più pallida idea di come gestire il suo territorio. E non a caso l'assessore al territorio si occupa di edilizia privata.
SD: Quindi la tua è una totale bocciatura dell'attuale amministrazione ?
BR: Direi di sì. Anche come investitori e capitalisti sono molto scarsi. Si tratta di semplici calcoli di costi-benefici. E non vedo nessuno che sia attualmente in grado di farli in modo completo ed oculato. Ma tutto questo giova alla vicina Milano, a cui fa comodo che i Comuni limitrofi siano gestiti da amministrazioni scadenti e ne diventino quindi vassalli.
SD: Forse è meglio cambiare argomento... La viabilità a Segrate: manca del tutto?
BR: Tutt'altro! È decisamente troppa. Oltretutto è pensata davvero male in quanto non tiene minimamente conto delle necessità di spostamento dei cittadini, si integra poco o nulla con il territorio o con gli altri progetti che dovrebbe servire. Anche l'inevitabile fusione con la viabilità dei paesi vicini è caotica e mal gestita. Prendiamo il caso BreBeMi: siamo stati l'unico Comune colto completamente impreparato, come se la cosa ci fosse caduta in testa dalla sera alla mattina mentre il progetto è nato quasi 30 anni fa! Così tutte le decisioni in merito, in questo caso anche la delocalizzazione di Tregarezzo, sono state prese letteralmente in un quarto d'ora, con quello che ne consegue. Basta confrontare la nostra situazione con quella dei Comuni limitrofi: anche il nostro Comune avrebbe potuto ottenere moltissimo in quanto a compensazioni, non solo ambientali ma anche economiche! Invece il nostro sindaco non ha chiesto nulla per i cittadini. Inoltre la BreBeMi, essendo appunto un progetto molto vecchio, è già satura prima ancora di partire e stravolgerà completamente il territorio segratese.
SD: Altro punto saliente: le rotte aeree e l'azzonamento acustico.
BR: Avrei voluto occuparmi di questo ma non ho mai avuto dal sindaco le deleghe necessarie che ho richiesto, ed ho dei sospetti riguardo all'ostinazione con cui mi sono state sistematicamente negate. Ha voluto fare tutto Alessandrini in prima persona. Per l'azzonamento acustico inizialmente si era accettato di valutare le stime solo come primo passo dell'analisi, a cui avrebbe necessariamente dovuto seguire quello della validazione tramite le misurazioni effettive, che però non sono mai state fatte. Essendo stime sono intrinsecamente errate, per definizione, e sono inquinate dal desiderio di chi le sta facendo di avere un risultato piuttosto che un altro. Come Professore di chimica boccerei ogni alunno che non abbia chiaro in mente questi concetti basilari. Per questi motivi l'attuale azzonamento acustico non ha alcuna attinenza con la realtà o rilevanza, soprattutto rispetto all'urbanistica.